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Alla scoperta della tradizione Tantrica, un viaggio iniziatico.

Alla scoperta della tradizione Tantrica, un viaggio iniziatico.

Il tantra ha sempre affascinato l’occidente, la spiritualità del sesso, l’unione mistica, sogni pruriginosi di accoppiamenti esotici notturni nel segreto di palazzi nascosti tra i palmeti umidi. Profumi di incenso di sandalo, lumini accesi, litanie lontane che si confondono con i sospiri e i gemiti. Il Tantra ormai evoca queste immagini ma cosa troviamo davvero quando andiamo in India? La filosofia tantrica si basa sulla unione del principio maschile e femminile, (Shiva e Shakti, la scintilla che accende la creazione e la creazione stessa). Nel miscuglio per noi tanto confusionario e multiforme del misticismo indiano, non è difficile imbattersi in templi che raffigurano questi concetti con immagini di amplessi. Immagino i primi visitatori vittoriani davanti a queste vibranti raffigurazioni, che rossori! Quali imbarazzi! Eppure oltre alle immagini sensuali l’unione di Shiva e Shakti viene rappresentata anche con una colonna arrotondata alle estremità (il lingam il principio maschile) conficcata in terra (la yoni il principio femminile) che ricorda molto i nostri nuraghi sardi o i menhir di Asterix e Obelix che troviamo sparse dal mediterraneo al nord europa e in Cina venne tradotto con il famoso simbolo del Tao. E mentre pensiamo a tutte queste cose ora siamo a New Delhi nel nuovo quartiere di Noidya dove il mio amico Pawan ha trovato quel che resta di un vecchio tempio tantrico. Quasi nascosto e ormai in rovina, in mezzo a un pratone tra mucche polvere e grattaceli in costruzione. Il vecchio monaco che ci vive campa di elemosine e tutto quanto sembra abbandonato. Pawan ha deciso di ricostruire questo tempio per salvarlo dalla cementificazione che lo avrebbe certamente ditrutto. Negli anni seguenti riuscirà a trovare le risorse e lentamente il tempio è stato ricostruito completamente. Ora ospita una piccola comunità di monaci, mucche sacre, un toro, sacro anche lui, ed è frequentato da molte persone ogni giorno. Intorno è fiorita la cittá e l’atmosfera è accogliente e sacra. Appena entrati vediamo un grande lingam in pietra nera posto al centro del tempio. Tutti i visitatori vengono invitati ad abbracciarlo, l’unione mistica sta iniziando. Il pellegrinaggio continua visitando varie stanze che simboleggiano l’evoluzione spirituale, la faccia allegra di Ganesha, il Dio con la faccia di elefante, ci saluta dalla prima stanza. Entriamo nella stanza dedicata a Shiva, un ‘altro lingam di marmo bianco viene venerato da una signora in sari, davanti all’entrata veglia paziente la statua del toro. Poco più in là entriamo nella stanza della Madre, la Shakti, ci accolgono dieci statue che rappresentano la madre in tutte le religioni del mondo, ci guardano benevole mentre le onoriamo in silenzio. Sotto il Lingam è stata costruita una grotta, questo è il ventre della Madre, buio pesto, entriamo con cautela. Ci sediamo in silenzio e iniziamo la nostra meditazione. Alla fine torniamo alla luce, nasciamo ancora, purificati e pronti a proseguire il nostro viaggio, i monaci ci guardano sorridenti, l’ultima stanza in cui entriamo è quella con Hanuman, il Dio scimmia che simboleggia l’amore incondizionato. Passeggiando nel giardino curato per andare a offrire un chapati alle mucche ci accorgiamo che dentro di noi qualcosa è cambiato, la dolcezza della madre ci ha mostrato la bellezza del nostro mondo interiore, la bellezza del nostro respiro, che per un attimo infinito si è unito al respiro del mondo. Anche fuori nel traffico caotico di Delhi, restiamo silenziosi. Il tantra è una scienza che abbraccia ogni aspetto della vita, una visiona completa che unisce scienza e filosofia. Ci vorrà un pò di tempo per capire davvero i sottili cambiamenti che sono avvenuti dentro di noi, ora però tutto sembra perfetto e bellissimo, perchè cosí é la vita.

Gabriele Gailli